Tic, tac, tic, tac, tic, tac…
6 secondi.
In questi 6 secondi, nel mondo, 60 persone hanno avuto accesso a Internet per la prima volta nella loro vita.
Quasi tutte, presto, entreranno in qualche piattaforma social e cominceranno a passarci più di due ore al giorno. Tutti i giorni.
Passeranno il doppio del tempo a guardare lo schermo del loro cellulare alla ricerca di informazioni, alla ricerca di contenuti. Di tutti i tipi.
Così, insieme a tutti gli altri utenti di Internet, si vedranno, sempre in questi 6 secondi, quasi mezzo milione di video su YouTube. Il tempo speso a fare streaming è ormai superiore a quello che passano davanti alla televisione.
Per tenersi in contatto tra loro in questa manciata di secondi avranno mandato circa 4 milioni di messaggi sui vari servizi di messaggistica come WhatsApp o Messenger.
Tra una cosa e l’altra, tutti insieme, in questi pochi secondi, avranno spesso qualcosa come 400’000 dollari nei negozi online. Più di quanto stanno spendendo nei negozi veri, quelli per le strade della loro città.
La nostra vita si sta spostando online.
È un bene? È un male?
Non possiamo dirlo.
Possiamo osservare cosa succede.
Il cellulare è diventato una nostra appendice, una sorta di nuovo arto, un nuovo senso, con il quale ci muoviamo e interagiamo in un nuovo mondo.
Possiamo opporci. Possiamo ignorarlo.
Ma, semplicemente, accadrà comunque. L’unica cosa che possiamo fare è esserci, perché, se non possiamo impedire che succeda, possiamo cercare di fare in modo di esserne protagonisti.
Col tempo ogni oggetto avrà la connessione internet. Sarà connesso e dirà la sua nella rete. Cosa dirà, a chi, al momento non ci è dato saperlo. Il 5G abiliterà dei servizi che ancora non sono stati immaginati.
Tutto questo succederà sotto i nostri occhi, presto. Domani. Oggi.
Puoi decidere se vuoi farne parte o stare a guardare.
Se vuoi farne parte seguici, faremo un bel viaggio insieme per scoprire il mindset che serve a capire il cambiamento.