La Tassonomia europea, classificazione delle attività economiche da ritenersi sostenibili, le classifica come quelle azioni che, per il consumo di risorse naturali, non comportano un danno per l’ambiente o per il clima. Il rispetto dell’ambiente è dunque il punto di partenza per identificare un’attività sostenibile, eco-compatibile e a zero impatto ambientale.
Secondo la disciplina europea, però, affinché attività sia sostenibile essa deve anche essere in grado di inserirsi in un sistema circolare restituendo una parte significativa delle risorse e dei materiali utilizzati nei propri processi di produzione.
Pratiche sostenute, oltre al riciclo, riuso e riutilizzo dei materiali, sono quelle che impiegano fonti di energia rinnovabile all’interno dei cicli industriali di produzione.
Tra le attività considerate sostenibili possiamo ricordare:
- nell’edilizia: la produzione e l’utilizzo di pannelli solari fotovoltaici e termici, impianti di riscaldamento a pavimento, caldaie inverter, la realizzazione di aree verdi, l’uso di legno e bio-materiali, la domotica;
- nella mobilità: l’impiego di veicoli elettrici, di sistemi di trasporto collettivo, l’illuminazione intelligente;
- per la gestione dei rifiuti: gli impianti di recupero, trasformazione e smaltimento;
- nella produzione di energia: il ricorso alle fonti rinnovabili (energia eolica, fotovoltaica e solare, idroelettrica da caduta e da moto ondoso).