Partecipiamo ad un bando di finanziamento con una proposta progettuale, e già questo comporta un doppio faticoso lavoro: da una parte del nostro progetto e dall’altra lo studio delle procedure relative all’avviso pubblico.
Mi direte “È il prezzo da pagare!” e posso essere d’accordo con voi ma, se già questi due momenti sono stressanti, vi è poi un ulteriore aspetto che diventa fortemente ansiogeno ed è quello della valutazione della proposta progettuale da parte della competente autorità.
Possono trascorrere settimane, e a volte anche mesi, senza sapere quale sarà l’esito dell’esame: potremo avviare le attività che avevamo previsto? rispondere alle necessità dei nostri stakeholders? soddisfare le aspirazioni dei partner di progetto?
Spesso dobbiamo solo attendere la comunicazione con l’esito ufficiale, ma in sempre maggiori occasioni sono gli stessi documenti del bando che mettono a disposizione dei proponenti dei validi strumenti di autovalutazione grazie ai quali cercare di prevedere il giudizio finale.
Certamente non saremo in grado di confrontare il nostro presunto valore con quello degli altri concorrenti, però potremo prevedere in base all’ordine di grandezza della votazione così calcolata un ipotetico posizionamento in classifica.
Nel cosiddetto “Bando Borghi”, che offre sino a 1.600.000 di euro ai piccoli Comuni con meno di 5.000 abitanti per sostenere progetti di rigenerazione, valorizzazione e gestione del patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani, rivitalizzazione sociale ed economica, rilancio occupazionale e contrasto dello spopolamento, abbiamo un chiaro esempio di questo strumento di autovalutazione.
Lo vedremo nel dettaglio domani, martedì 15 marzo (ore 17:00 – 19:00), nel webinar gratuito “Il bando Borghi del PNRR” con Davide Caocci, esperto di politiche europee e progetti di sviluppo locale, che ci accompagnerà a capire il bando e i suoi meccanismi.
In questa sede, vi anticipo solo alcuni criteri di massima per la valutazione e l’ammissione al finanziamento.
Ogni progetto sarà esaminato alla luce di 12 criteri diversi che abbracciano 4 ambiti: come nella miglior tradizione scolastica, per avere la sufficienza ed essere ammessi in graduatoria bisogna meritare almeno 60 punti su 100.
A titolo d’esempio, per il criterio “Capacità del Progetto di produrre effetti concreti nel contesto locale” si possono conseguire sino a 16 punti valutati in base alla capacità di creare nuove opportunità di (in particolare per giovani e donne) (4 punti), di contrastare l’esodo demografico (4 punti), di creare occasioni di partecipazione culturale (4 punti) e di richiamare presenze turistiche (ulteriori 4 punti).
Altro ambito chiave è quello del “Grado di coinvolgimento delle comunità locali e altri stakeholder” per cui si valuterà la “Presenza di accordi di collaborazione già stipulati” (9 punti), l’“Impegno alla stipula di accordi di collaborazione” (3 punti) e l’“Adesione al Progetto di partner pubblici e privati che si impegnano con risorse” proprie (ulteriori 3 punti).
Nel webinar esamineremo insieme tutti i criteri e cercheremo di dare risposte a dubbi, perplessità e angosce di questo e, magari, dei prossimi bandi.
Cogliamo l’occasione e iniziamo a pensare ai progetti da realizzare!