Entreranno in vigore domani, 1° luglio, i Regolamenti definitivi per i Fondi Strutturali 2021-2027 pubblicati oggi, 30 giugno, sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Li aspettavamo da 6 mesi ma l’emergenza da pandemia ha fatto sì che molte delle attività istituzionali fossero centrate sulla gestione dei Meccanismi di Ripresa e Resilienza e la valutazione dei Piani Nazionali di attuazione.
Ora, finalmente, abbiamo anche il nuovo quadro normativo per la politica di coesione economica e sociale che distribuirà oltre 370 miliardi di euro ai 27 Stati membri dell’Unione. E di questi ben 42 arriveranno in Italia!
Abbiamo dunque un ricco pacchetto così composto:
- il Regolamento 2021/1056 per il Fondo per una transizione giusta;
- il Regolamento 2021/1057 per il Fondo sociale europeo Plus (FSE+);
- il Regolamento 2021/1058 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e al Fondo di coesione (FC);
- il Regolamento 2021/1059 recante disposizioni specifiche per l’obiettivo «Cooperazione territoriale europea» (Interreg);
- il Regolamento 2021/1060 con disposizioni comuni applicabili a più fondi e le regole finanziarie applicabili.
L’ultimo strumento rappresenta una importante novità dal momento che offre una cornice comune a otto diversi strumenti a gestione concorrente: FESR, FC, FSE+, Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA), Fondo per una transizione giusta, Fondo Asilo, migrazione e integrazione, Strumento per la gestione delle frontiere e i visti e Fondo per la Sicurezza interna.
La politica di coesione, che rappresenta la principale politica di investimenti dell’UE e una delle più concrete espressioni di solidarietà tra i paesi membri, ha come obiettivo il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale e, per questo, l’Unione deve ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni e il ritardo di quelle meno favorite o insulari.
Le nuove norme completano il quadro giuridico di riferimento che già dallo scorso marzo conta degli specifici Regolamenti di esecuzione:
- il 2021/435 che introduce novità per i Programmi operativi nell’ambito dei diversi obiettivi;
- il 2021/438 che introduce il nuovo obiettivo tematico connesso all’emergenza pandemica tra le categorie di intervento della Cooperazione territoriale europea;
- il 2021/439 che fa lo stesso per il FESR, il FSE e il Fondo di Coesione in favore della crescita e dell’occupazione.
Mi piace ricordare che il FESR ha una disponibilità di 220 miliardi di euro da impiegare in interventi di aggiustamento degli squilibri regionali, realizzando le priorità politiche dell’Unione e rafforzando la coesione economica e sociale.
I quasi 50 miliardi di euro del Fondo di Coesione, invece, sosterranno progetti in materia di ambiente e di reti transeuropee nel settore delle infrastrutture dei trasporti.
I progetti sulle persone, d’altra parte, saranno finanziati dai circa 100 miliardi del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), strumento cardine per la costruzione di una società europea più equa e inclusiva.
Novità nel panorama degli strumenti finanziari strutturali è il Fondo per una transizione giusta (Just transition Fund). Con poco meno di 20 miliardi di euro ha l’obiettivo di accompagnare il Green Deal attenuando i costi della transizione verso un’economia climaticamente neutra con investimenti sulla diversificazione delle attività economiche e l’adattamento delle persone al nuovo mercato del lavoro.
Ultime ma non meno rilevanti risorse sono rappresentate dagli 8 miliardi di euro di Interreg, lo strumento che dal 1990 contribuisce a plasmare la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale in Europa. Il regolamento si arricchisce degli apporti di altri meccanismi (strumento di assistenza preadesione, IPA, e strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale, NDICI) e di una nuova componente finalizzata al rafforzamento della cooperazione regionale delle regioni ultraperiferiche.
Da domani, tutti al lavoro per nuovi progetti!