La Commissione Europea ritiene che l’erogazione di un finanziamento debba produrre un effetto moltiplicatore tale per cui il progetto che lo riceve potrà realizzare più facilmente i previsti risultati proprio in forza di tale erogazione.
Dunque, risorse che dal punto di vista contabile si sommano come cofinanziamento a quelle del partenariato di progetto ma che in concreto producono un’accelerazione dell’efficacia, quindi ne moltiplicano i risultati.
Un carattere fondamentale che chi si accinge ad elaborare una proposta progettuale da presentare a Bruxelles deve tener presente e che si intreccia con altri requisiti quale il valore aggiunto europeo, la coerenza e la complementarietà degli interventi.
Importante risulta la valutazione da condurre prima dell’apertura della progettazione anche alla luce dell’art. 5 del Trattato istitutivo dell’Unione Europea (TUE) e dei principi in esso indicati
- attribuzione,
- sussidiarietà,
- proporzionalità.
Tranquilli, per far questo non è necessario un corso di diritto: sarà sufficiente esaminare come e perché il finanziamento che si richiede alla Commissione Europea sia l’unico e miglior strumento da attivare in concreto per il raggiungimento dei risultati indicati.
In termini ancor più semplici, “solo le risorse provenienti dal programma europeo che si desidera attivare sono capaci di sostenere la realizzazione del progetto” perché non esistono meccanismi di altro genere o perché i meccanismi esistenti non sono altrettanto performanti.
Un esame da condurre con attenzione e che sarà vagliato con grande serietà dai funzionari della Commissione in sede di valutazione delle proposte.