Dopo l’esame del contesto e la scelta degli obiettivi da perseguire o delle soluzioni da attuare per rispondere ai bisogni rilevati, presento oggi il terzo passo da compiere per formalizzare un buon progetto: la scelta degli strumenti operativi da impiegare.
Posso affermare che questa è una delle attività più sensibili nella progettazione dal momento che coinvolge tutte le risorse che dovranno essere poi impiegate nella realizzazione del progetto.
L’attenzione da prestare in questo caso è massima: equivocarsi sugli strumenti equivale a introdurre benzina super in un autoveicolo diesel o viceversa e, nel caso non siano previsti efficaci sistemi di monitoraggio e verifica in itinere, e conseguenti meccanismi di aggiustamento, i danni che si creano possono ripercuotersi su più aree di attività, protrarsi nel tempo e condurre fino al fallimento del progetto.
Ecco perché l’attività di verifica continua, che vedremo prossimamente, risulta essere fondamentale.
Ma cosa intendiamo con il termine “strumenti” o “risorse”? Alcuni intendono le attrezzature necessarie da impiegare nella realizzazione di un progetto, altri l’insieme di tecnologie e modelli da applicare, altri ancora i singoli utensili specifici dell’ambito in cui ci si trova ad operare.
Generalmente si ricomprendono in questa categoria tutti gli elementi che sono necessari per realizzare le attività: ed ecco perché, per semplificare, pur accettando di elencare precisamente macchinari, personale, tecnologie, modelli operativi, potremmo in maniera sintetica indicare le risorse economiche che serviranno a sostenere le attività progettuali per poi dettagliarne l’impiego nelle singole voci.
Non voglio sembrare riduttivo riportando tutto al dato economico ma, converrete con me, è possibile valutare economicamente ed in maniera abbastanza precisa ogni risorsa da impiegare, dunque quello del valore risulta il criterio di misura immediato e più facilmente intellegibile a disposizione di chi sta elaborando un progetto.
Inoltre, simile previsione consente di adottare decisioni strategiche di primaria importanza quali dove reperire le risorse (autofinanziamento, ricerca di investitori privati, partecipazione a bando pubblico), quando avviare il progetto (prospettiva di corto, medio o lungo periodo), a chi legarsi (da soli o creando una partnership o ancora entrando in una cordata).
Si capisce bene che anche questa attività assume una rilevanza cruciale al fine di avere un buon progetto e nella cassetta degli attrezzi del project manager non può mancare un pratico utensile per agevolarla: quale? Per esempio la nostra PJ MapⓇ, che abbiamo presentato in passato e di cui abbiamo redatto e offerto una breve “Guida all’uso”, e di cui sinceramente consiglio l’adozione proprio per il grande supporto che offre.
Dunque, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci a elaborare progetti di qualità!